Il progetto per l’impianto Stellantis di Termoli è ancora in sospeso. Urso: «Il governo ha fatto la sua parte, Stellantis no. Accelerare, oppure i fondi del Pnrr andranno altrove»
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha espresso il suo disappunto per il ritardo nel lancio della fabbrica destinata alla produzione di batterie elettriche, di cruciale importanza per il futuro dell’industria automobilistica italiana. Parlando dal palco del Meeting di Rimini, Urso ha criticato Stellantis per non aver rispettato gli impegni presi: «Il governo ha fatto la sua parte, Stellantis no». Il pomo della discordia è la gigafactory di Termoli, un impianto che dovrebbe sorgere a fianco di quelli già operativi in Francia e Germania, frutto della joint venture tra Stellantis, Mercedes e Total. L’inizio dei lavori, previsto per maggio, è stato posticipato senza una nuova data certa, una decisione che il governo italiano non ha gradito. Urso ha lanciato un ultimatum: «senza una risposta immediata, i fondi del Pnrr destinati a Termoli potrebbero essere riallocati verso altri progetti». Il governo ha bisogno di una conferma da Acc, la joint venture responsabile del progetto, per non perdere i 400 milioni di euro di fondi Pnrr destinati all’Italia, parte di un investimento complessivo di oltre 2 miliardi di euro. Il dibattito, però, non si ferma a Termoli. Urso ha ribadito l’importanza di riportare la produzione automobilistica in Italia a un milione di veicoli l’anno, come previsto dagli accordi con Stellantis, e ha lamentato il mancato rispetto degli impegni da parte dell’azienda. Il ministro ha ricordato che il governo ha fatto la sua parte, rimuovendo l’ostacolo della normativa Euro 7 e mettendo in atto un piano di incentivi da 1 miliardo di euro commisurato alla produzione in Italia. Stellantis, da parte sua, ha risposto sostenendo che il progetto della gigafactory non è stato abbandonato, ma è in fase di potenziamento per introdurre una nuova tecnologia che risponda meglio alle esigenze del mercato, che però, in Europa, non sta crescendo come previsto. La casa automobilistica ha sottolineato che, nonostante le difficoltà, l’impianto di Termoli sta aumentando il carico di lavoro sui motori ibridi, cercando di rassicurare sul fatto che posti di lavoro e produzione non sono a rischio.