Da Rimini il leader della Lega interviene così sul tema cittadinanza. Tajani: «Non è nel programma, ma ne parleremo con i nostri alleati»
C’era da aspettarselo. La posizione espressa ieri in un’intervista a Repubblica dal vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sul tema dello ius scholae, ha alimentato il dibattito nelle ultime ore. Su cui è intervenuto l’altro vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, dal Meeting di Rimini, dove ha partecipato sempre ieri. «Non è una priorità, non è nell’agenda di governo. Legge che funziona non si cambia», ha tagliato corto il leader della Lega, parlando con i giornalisti. Che non rappresenti una priorità, in realtà, lo aveva sostenuto lo stesso Tajani (indicando piuttosto, in questo senso, l’economia e l’emergenza carceri), ma al riguardo aveva anche osservato che «nei programmi di governo non sempre c’è tutto, si possono arricchire». Nel frattempo era arrivata l’apertura ad affrontare la questione da parte del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ad ogni modo «l’Italia – è stata poi la sottolineatura di Salvini – è il paese europeo che concede più cittadinanze di tutti. Concediamo più cittadinanze a cittadini stranieri rispetto alla Francia, alla Spagna, alla Germania». «Penso di escludere che Forza Italia voti con il Pd e con i 5 Stelle su temi legati all’immigrazione. Il programma per cui ci hanno votato gli italiani è leggermente diverso», ha quindi aggiunto. «Lo ius scholae – è infine tornato a dire oggi Tajani, anche lui da Rimini – non è parte del programma di governo, quindi noi possiamo esprimere il nostro giudizio, ne parleremo anche con i nostri alleati, ma abbiamo la nostra opinione, come ci sono punti che non sono nel programma di governo che vengono sottolineati da altri alleati». Non solo ius scholae. All’orizzonte c’è una manovra che dovrà continuare a sostenere le famiglie – altro tema caro a Salvini e alla Lega, come aveva affermato nell’intervista a ilSussidiario.net (che oggi ha intervistato Tajani sui principali argomenti di politica estera in occasione della sua partecipazione al Meeting di Rimini) –, le cui misure sono state confermate anche dal ministro del Lavoro, Marina Calderone, la quale ne aveva parlato in precedenza con Sky TG24, osservando che il governo mira a «mantenere la riduzione del cuneo contributivo» e alla «conferma degli interventi a favore della genitorialità», pur nella consapevolezza che «bisogna essere prudenti, dobbiamo guardare alla tenuta dei conti». Insieme al nodo delle nomine Rai, la legge di bilancio sarà con ogni probabilità oggetto di confronto nel vertice di maggioranza previsto il 30 agosto.