Medvedev: «Nessun dialogo con Kiev fino a sua sconfitta»

«Questo è uno dei più grandi tentativi di attacco mai effettuati contro Mosca con i droni». Con queste parole il sindaco della capitale russa, Sergei Sobyanin, ha commentato su Telegram la mossa delle forze di Kiev con l’obiettivo di colpire Mosca. Nello specifico, ha spiegato lo stesso sindaco, le difese aeree russe hanno abbattuto stanotte undici droni ucraini che miravano proprio a Mosca (chiusi temporaneamente gli aeroporti, riattivati poi a seguito delle restrizioni per l’attacco). Nel complesso, se si considerano i tentativi anche in altre regioni, i sistemi di difesa aerea russi hanno distrutto 45 droni. Nella notte, però, i tentativi di attacco sono stati anche quelli russi ai danni dei territori ucraini, compresa la regione di Kiev. Anche in questo caso, secondo quanto riferito dall’apparato militare ucraino, gli attacchi sarebbero avvenuti senza successo. Il conflitto tra Russia e Ucraina non mostra dunque segnali di cedimento, piuttosto crescenti tensioni dopo l’offensiva ucraina nella regione russa di Kursk. Un quadro che rafforza la retorica di Mosca contraria a ipotesi di negoziato che siano accettate anche da Kiev. Oggi, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ha scritto su X che «non ci saranno colloqui finché il nemico non sarà completamente sconfitto», sottolineando che «tutto è andato a posto dopo che i neonazisti hanno compiuto un atto di terrorismo contro la regione di Kursk», per poi aggiungere che «le chiacchiere sulla pace meravigliosa fatte da mediatori non autorizzati sono finite».