Così sulla manovra il vicepremier e leader della Lega, oggi atteso al Meeting di Rimini, nell’intervista a “ilSussidiario.net”
«Sono impegnato per ammodernare il Paese, continuando con il lavoro di questi primi due anni di governo, dove abbiamo sbloccato cantieri e opere anche grazie al nuovo codice degli appalti. L’Italia deve avere infrastrutture all’altezza delle sue ambizioni». Tanti gli impegni cui il governo sarà chiamato alla ripresa dei lavori e un punto sulle cose da fare è quello che prospetta il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e leader della Lega, Matteo Salvini, in un’intervista a ilSussidiario.net in occcasione della sua presenza al Meeting di Rimini, oggi nel tardo pomeriggio, per discutere di “Solidità dei nodi e mobilità delle reti”. Dal Ponte sullo Stretto («Alcune ricerche autorevoli come OpenEconomics hanno ribadito gli effetti positivi sul Pil, con benefici sul Pil di oltre 23 miliardi che ricadranno su tutto il Paese, da Nord a Sud») e l’efficienza e l’ammodernamento delle infrastrutture, passando – soprattutto – per il sostegno alle famiglie, il vicepremier illustra perciò le priorità. Tra le misure più care alla Lega, «l’esonero totale dei contributi previdenziali per le mamme lavoratrici con due o più figli, l’estensione del congedo parentale retribuito all’80% e il rafforzamento del bonus asilo nido». «Con la legge di bilancio confermeremo le misure in vigore quest’anno e, compatibilmente con le risorse a disposizione, faremo anche di più», osserva al riguardo Salvini. E alla domanda se la posizione e le istanze della Lega potrebbero mettere in crisi il governo, il vicepremier assicura: «Il governo, si mettano il cuore in pace le sinistre in politica, in redazione e in tribunale, lavorerà insieme almeno fino al 2027». A tenere banco, oggi, è anche il tema dello ius scholae, rilanciato dall’altro vicepremier, il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, stavolta in un’intervista a Repubblica. «Mica ho sentito Schlein per fare un inciucio. Né lavoro a un accordo sottobanco con il Pd. È solo quello che pensiamo, da sempre. È quello di cui ha bisogno il nostro Paese. L’Italia è cambiata», la posizione espressa da Tajani sull’argomento. Che al momento non trova la sponda di FdI e Lega e che, ammette lo stesso Tajani, «non è nel programma», anche se – sostiene – «nei programmi di governo non sempre c’è tutto, si possono arricchire». «Non è la nostra priorità, che sono altre: l’economia e l’emergenza carceri», è però la precisazione del leader di FI, il quale aggiunge: «Non siamo un partito unico, ognuno ha le sue idee. Non è che cade il governo se abbiamo votato diversamente su von der Leyen o se portiamo avanti le nostre idee sulla cittadinanza».