di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale UGL

Ferragosto è ormai passato e si apre ora la partita per la stesura della legge di bilancio per il 2025, che sarà discussa a partire dalla fine del mese. Una manovra che dovrebbe attestarsi sui 23 miliardi di euro, di cui 13 già definiti, e 16,7 miliardi da prorogare per portare avanti le misure sociali a sostegno di lavoratori, famiglie e imprese della precedente finanziaria, tra sgravi contributivi, taglio delle tasse e aiuti. L’esecutivo si trova a dover prendere decisioni importanti, considerando che tra le misure in scadenza ci sono il taglio del cuneo fiscale, la riduzione dell’Irpef, incentivi all’occupazione, fringe benefits e sgravi per le lavoratrici madri, solo per citarne alcune. Il dibattito è particolarmente acceso anche sul fronte delle pensioni, con diverse proposte sul tavolo che potrebbero avere un impatto significativo sui conti pubblici. Dal punto di vista del nostro sindacato, è necessario sostenere l’impegno del governo nel cercare di prorogare e possibilmente rafforzare le misure in favore dei lavoratori, in particolare il taglio al cuneo fiscale, che rappresenta un beneficio diretto per milioni di persone, e il superbonus per l’occupazione, che può contribuire a stimolare la creazione di posti di lavoro stabili. Entro la fine dell’anno sono inoltre in scadenza strumenti come Ape sociale, Opzione donna e Quota 103. Per quanto riguarda le pensioni, l’Ugl ritiene preferibile un sistema basato su 41 anni di contributi, a prescindere dall’età anagrafica, per andare in pensione, e, nel complesso un equilibrio che privilegi soluzioni che garantiscano maggiore equità e sostenibilità nel tempo, e che permetta flessibilità in uscita. Servirebbe una riforma stabile, con parametri certi e duraturi, evitando soluzioni tampone che rischiano di creare incertezza tra i lavoratori e, per arrivare finalmente a una soluzione, è necessario un dialogo costruttivo tra governo e parti sociali. Questo è fondamentale per garantire che le scelte di politica economica siano realmente orientate a migliorare le condizioni di vita dei lavoratori e delle famiglie, e a sostenere una ripresa economica duratura e inclusiva. Allo stesso tempo, è cruciale la proroga della decontribuzione per il Sud per combattere la disoccupazione in un’area storicamente svantaggiata. Queste misure dovrebbero essere accompagnate da investimenti in infrastrutture e formazione, per creare un contesto favorevole allo sviluppo economico e alla creazione di posti di lavoro stabili e qualificati. La manovra del 2025 rappresenta un crocevia decisivo, un’opportunità per mettere in campo misure che possano realmente migliorare le condizioni di vita e di lavoro in Italia. Bene la proroga delle misure esistenti, ma bisogna puntare verso riforme strutturali che mettano al centro il lavoro, la dignità dei lavoratori e la giustizia sociale.