Il Capo dello Stato ha promulgato il provvedimento che prevede, tra le altre cose, l’abolizione del reato d’abuso d’ufficio

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il ddl Nordio, il provvedimento che, tra le altre cose, prevede l’abolizione del reato dell’abuso d’ufficio, che aveva sollevato qualche protesta tra le forze che animano l’opposizione. La firma del capo dello Stato era stata al centro di un presunto caso politico, negli ultimi giorni. Arrivando infatti a ridosso della dead-line – dopo l’approvazione in via definitiva della Camera il 10 luglio scorso, Mattarella aveva tempo fino a domani –, i resoconti di alcuni cronisti politici avevano ipotizzato che il Colle avesse qualche perplessità sulle misure previste dal testo, in particolare proprio quella che cancella il reato d’abuso d’ufficio: cancellandolo, si sarebbe generato un vuoto normativo. Nel decreto carceri, approvato dalla Camera definitivamente il 7 agosto, la maggioranza ha inserito il reato di peculato per distrazione che si applica ai pubblici ufficiali o incaricati di un pubblico servizio che usano denaro o beni mobili per scopi diversi da quelli previsti dalla legge. Incassata la firma al ddl Nordio e l’ok del Parlamento al decreto carceri, il governo, di ritorno dalla pausa estiva, si occuperà di un altro problema che coinvolge il mondo della giustizia. Quello relativo al sovraffollamento carcerario, un «tema molto sensibile», come l’ha definito il ministro Carlo Nordio, e al quale si potrebbe porre un rimedio parziale, riformando la custodia cautelare (a tal proposito il guardasigilli ha chiesto un incontro con il presidente della Repubblica per discuterne).