di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale UGL
Come ogni 8 agosto, l’Ugl partecipa con una propria delegazione alle commemorazioni nella miniera di carbone del Bois du Cazier, in Belgio, per ricordare una delle pagine più buie della storia del lavoro italiano ed europeo: la tragedia di Marcinelle, avvenuta nel 1956, in pieno dopoguerra. Allora il Vecchio Continente, dopo la tragedia collettiva della Seconda Guerra Mondiale, cercava di risollevarsi economicamente. In questo contesto avvenne l’accordo “uomini-carbone” tra Italia e Belgio, con il quale si stabiliva una cooperazione fra il nostro Paese, che aveva bisogno di trovare un’occupazione per le tante persone in difficoltà, specie nel Mezzogiorno, ed il Belgio, che, invece, abbisognava di forza lavoro, uno scambio ante litteram, in base al quale l’Italia inviava lavoratori in cambio di carbone. Uno scambio iniquo, però, nel quale non erano garantite la salute e la sicurezza degli stessi lavoratori, costretti a condizioni di vita e di lavoro particolarmente disagiate, che portarono anche alla tragedia che ricordiamo oggi. La commemorazione dei fatti di Marcinelle, dobbiamo ribadirlo, non è soltanto un, pur doveroso, omaggio alle vittime. È un modo per impegnarsi costantemente, ricordando ed analizzando gli errori del passato, affinché certi drammi non avvengano di nuovo. Specie in un contesto nel quale, pur con tutti gli avanzamenti ottenuti negli anni in merito alla legislazione su salute e sicurezza, in Italia abbiamo ancora troppi incidenti, troppe malattie professionali, troppi morti sul lavoro. Già 469 vittime del lavoro nel primo semestre del 2024, addirittura in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Bisogna fare di più. La tragedia di Marcinelle, nella quale sono morti 262 minatori, di cui 136 italiani, però, ed anche questo va detto, non è stata una tragedia solo italiana, tutt’altro, è stato un dramma europeo. Un evento sul quale le responsabilità vanno condivise, che ha contribuito a formare una coscienza comune sui diritti dei lavoratori e sulla sicurezza e che deve rappresentare un monito non solo per il nostro Paese, ma per l’intera Unione europea. Per questo il presidente del Cnel, Renato Brunetta, dopo un intervento dell’Ugl nell’Assemblea del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, che ha dato inizio ad una riflessione condivisa, ha proposto di trasformare l’8 agosto – oggi giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo – in una giornata europea della memoria per onorare il sacrificio dei lavoratori e promuovere una nuova consapevolezza collettiva su temi fondamentali come la sicurezza sul lavoro e le migrazioni. Per fare in modo che anche nel contesto contemporaneo, con le sfide che oggi il mondo del lavoro deve affrontare in merito al rispetto dei diritti di tutti i lavoratori, quanto avvenuto sia, in Europa come in Italia, un monito per il presente e il futuro.