Lo sostiene uno studio realizzato dall’Organizzazione mondiale della Sanità

Sono oltre 30 gli agenti patogeni (tra batteri e virus) che potrebbero scatenare una nuova pandemia, incluso un patogeno X, attualmente ignoto, che potrebbe emergere improvvisamente e diffondersi ovunque, un po’ come accaduto con il SarsCoV2, nel 2019. Lo sostiene l’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, al termine di uno studio, “Pathogens prioritization: a scientific framework for epidemic and pandemic research preparedness”, durato un paio di anni e realizzato con il coinvolgimento di un comitato composto da circa 200 scienziati. Passati in rassegna oltre 1.600 patogeni. Nell’elenco, che in una versione precedente includeva soltanto nove agenti patogeni, figurano la salmonella, il vibrione del colera, il Klebsiella pneumoniae, caratterizzato da un’alta resistenza agli antibiotici, la dengue, il vaiolo, che «con il declino dell’immunità, ha il potenziale di causare una pandemia, se rilasciato». Obiettivo dello studio: individuare le potenziali minacce per rendere più semplice il contenimento delle future pandemie. «La storia ci insegna che la prossima pandemia è una questione di quando e non di se. Ci insegna anche l’importanza della scienza e della determinazione politica nel mitigarne l’impatto», ha scritto il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, commentando in una nota i risultati dell’analisi.