«Soddisfatta, per ora, dei risultati, e questo mi porta a voler andare avanti»

«Abbiamo avviato riforme attese da decenni. Quella sul premierato, quella della giustizia, l’autonomia differenziata, la riforma del fisco che era attesa da cinquant’anni». Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un’intervista rilasciata al settimanale Chi, in edicola da domani, osservando che la spinta riformista del governo ha incontrato forti resistenze in Parlamento: queste sono «tutte riforme contro le quali le forze che vogliono conservare lo status quo, ovvero i loro privilegi, stanno mettendo in campo una opposizione feroce. Penso che gli italiani capiscano il perché», ha detto, ammettendo che, anche se molto è stato fatto, c’è ancora altro da fare: «Ci sono altre riforme che mancano, a partire da quella della burocrazia, che è fondamentale per mettere le imprese in condizione di lavorare e produrre al meglio e dare ai cittadini servizi più efficienti». Ad un paio di mesi dal secondo anniversario dall’insediamento a palazzo Chigi, Meloni ha tracciato un bilancio personale: «Non avrei potuto fare di più. Tanto che quest’anno penso di dovermi imporre qualche giorno di riposo, più del solito. Quello politico è che stiamo risolvendo molti problemi, ma molti altri vanno ancora risolti». Comunque, ha concluso il premier, «sono soddisfatta, per ora, dei risultati, e questo mi porta a voler andare avanti con ancora maggiore determinazione: avevo promesso che avrei lasciato l’Italia in condizioni migliori di come l’avevo trovata e questo obiettivo finora l’ho raggiunto. L’Italia oggi è più stabile, più centrale, più rispettata nel mondo».