Il ministro invita a tagliare anche i tempi burocratici: «Mortificante non andare avanti»

Il tema stadi in Italia è da sempre un discorso delicato. Juventus, Udinese e Atalanta sono le uniche ad usufruire di un impianto moderno e all’avanguardia, mentre il resto gioca ancora in stadi fatiscenti e pericolanti. Però qualcosa sembra muoversi, Roma, Fiorentina, Lazio, Empoli, Inter e Milan hanno iniziato a tirare fuori qualche idea; il problema però viene dalla burocrazia con tempi di risposta lunghissimi . Sulla questione si è esposto anche il ministro dello Sport Andrea Abodi, in un’intervista al Sole 24 Ore: «Trovo mortificante che in Italia senza un grande evento non si possa realizzare uno stadio». Il ministro ha poi aggiunto che per Euro 2032, l’Italia entro ottobre 2026 dovrà presentare cinque o sei stadi, il che vuol dire che entro il 2027 dovranno partire i lavori su determinati impianti che poi dovranno aver anche la capacità di ospitare un certo flusso di spettatori. Abodi ha fatto sapere che ora la Figc ha la priorità, ma poi il discorso impianti verrà allargato anche ad altre diverse discipline. Il ministro inoltre ha anche dichiarato che il governo ha già fatto audizioni con i Comuni e i club per gli stadi di Firenze, Bologna, Parma, Empoli e Cagliari; per poi proseguire con Milano, Roma, Verona, Genova, Bari e Palermo. Abodi ha fatto sapere che da questo pacchetto usciranno gli stadi per gli Europei in programma nel 2032, e soprattutto che l’Italia deve impegnarsi affinché vengano costruiti nuovi impianti e arene, dato che si tratta di un tema di economia sportiva e cittadina. Insomma, sembra che si stia smuovendo qualcosa verso l’apertura di nuovi stadi.