In attesa del confronto con le parti sociali, si lavora ad una serie di ipotesi

Si annuncia una pausa estiva di lavoro per i tecnici dei ministeri, in vista della nota di aggiornamento al documento di economia e finanza e, soprattutto, della successiva legge di bilancio, la terza del governo Meloni. Un lavoro preparatorio utile anche per aprire un confronto con le parti sociali, almeno sulle misure principali, come accaduto nel 2022 e nel 2023, quando i leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Maurizio Landini, Luigi Sbarra, Pierpaolo Bombardieri e Paolo Capone sono stati convocati a Palazzo Chigi. La manovra dovrebbe poggiare su una base di circa 25 miliardi di euro, una decina dei quali destinati al taglio del cuneo contributivo per i redditi da lavoro dipendente, mentre altri cinque potrebbero andare al capitolo Irpef. Più complessa la partita legata alla previdenza. Esclusa la possibilità di introdurre Quota 41, che resta, però, un obiettivo di legislatura da raggiungere entro il 2027, l’ipotesi su cui si starebbe ragionando è quella di mantenere gli attuali strumenti di flessibilità in uscita, eventualmente con qualche correttivo, provando, allo stesso tempo, a rafforzare il contratto di espansione, così da favorire il passaggio di competenze fra gli anziani, che escono anticipatamente, e i giovani che entrano nel mondo del lavoro. Il governo potrebbe dare seguito anche alle richieste delle parti sociali che chiedono da tempo di sostenere la previdenza complementare.