Raggiunte le 34.975 unità tra il 2014 ed il 2024
Tra il 2014 ed il 2024 le imprese attive come case vacanze, affittacamere e B&B sono aumentate del 146%, raggiungendo le 34.975 unità, dando una scossa non indifferente al comparto ricettivo. È quanto spiega la Confesercenti in uno studio basato su dati camerali e sull’analisi dei principali portali di locazione turistica. Nei comuni più grandi, ovvero quelli con più di 250 mila residenti, nel corso dell’ultimo decennio le imprese della ricettività diffusa passano in dieci anni da 2.823 ad 8.579, con un incremento del 204%; mentre nei comuni con una popolazione compresa tra le 50 mila e le 250 mila persone la crescita è stata del 196% e del 182% in quelle di media dimensione (tra i 15 mila ei 50 mila residenti). Più esigua la crescita nei comuni più piccoli, con meno di cinquemila residenti: +80%. «Complessivamente – scrive Confesercenti commentando questo trend -, una tripla metamorfosi per i nostri centri urbani: gli appartamenti diventano attività ricettive, i negozi ed i servizi essenziali spariscono e il commercio si dematerializza». Per l’associazione di categoria è un «un fenomeno che va monitorato con attenzione: la deregolamentazione di fatto in cui si è sviluppato il mercato degli affitti brevi in Italia ha già portato a gravi squilibri, favorendo le non-imprese e svuotando molte località di residenti e sostituendole con turisti».