Il governo rassicura i sindacati, in vista della pubblicazione del prossimo bando
La vertenza che riguarda gli ex stabilimenti Ilva, in particolare quello di Taranto, si sposta a Palazzo Chigi, come chiesto dai rappresentanti di categoria di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Usb e come assicurato dal ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, che, più volte, ha garantito il massimo impegno del governo tutto e non soltanto del suo dicastero per cercare di risolvere, una volta per tutte, questa annosa questione. Si è, così, tenuta nella mattinata la riunione della cabina di regia che ha visto la partecipazione anche del sottosegretario Alfredo Mantovano e dei ministri Marina Calderone, Raffaele Fitto e Gilberto Pichetto Fratin. I sindacati hanno ribadito che l’obiettivo prioritario rimane quello di assicurare la tenuta occupazionale in un settore centrale per ogni economia avanzata, come è la siderurgia. Il governo ha risposto con un piano industriale da sei milioni di tonnellate di produzione entro il 2026. Soprattutto, però, durante la riunione è emerso che sono sei i soggetti industriali interessati a rilevare gli stabilimenti produttivi; di questi, due sono indiani, uno ciascuno ucraino e canadese e due italiani. Si è anche parlato di ricorso alla cassa integrazione guadagni per 4.700 dipendenti sulla base di un principio di rotazione. La salvaguardia dell’occupazione sarà uno dei principi guida del bando che dovrebbe arrivare a strettissimo giro entro la fine del mese.