Ma «dobbiamo anche lavorare a un’industria della difesa innovativa e competitiva»
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha promesso che l’Italia aumenterà la spesa destinata alla difesa, fino a raggiungere il 2% del Prodotto interno lordo, uno dei parametri richiesti dalla Nato. «È tra i nostri obiettivi», ha detto il premier, parlando agli Alleati, in occasione del summit che celebra i 75 anni dalla fondazione dell’Alleanza Atlantica, a Washington, negli Stati Uniti (oggi l’ultimo giorno in programma). Ma «dobbiamo anche lavorare a un’industria della difesa innovativa e competitiva», ha aggiunto. Il vertice è evento utile per cementare ulteriormente l’organizzazione, in un contesto geopolitico delicato, segnato principalmente dalla guerra in Ucraina – il sostegno a Kiev deve essere «mirato ed efficace», ha ricordato Meloni, rilanciando anche un maggiore impegno della Nato sul fronte Sud (importante in questo senso il vertice bilaterale con il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan) – e dalla minaccia agli interessi dei Paesi occidentali rappresentata dalla Cina. All’appuntamento, gli alleati si stanno facendo trovare pronta, secondo il premier: la Nato è l’Alleanza «più affidabile e coesa della storia» e oggi «ancora più che rispetto al passato, la nostra unità e la nostra determinazione sono i beni più preziosi che abbiamo, e su questo possiamo permetterci solo passi in avanti».