«Penso che i toni violenti che usa la sinistra sull’autonomia ma anche su tutte le altre riforme non siano altro che una difesa disperata dello status quo»
«L’opposizione usa irresponsabili toni da guerra civile, perché non ha argomenti nel merito». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, difendendo, nel corso di una diretta su Facebook, la riforma sull’Autonomia differenziata, approvata in via definitiva dalla Camera il 19 giugno, al termine di un iter parlamentare segnato dalle forti proteste dei partiti che animano l’opposizione, dimostratisi contrari ad ogni tipo di riforma del sistema proposto dal governo, dal premierato a, appunto, all’Autonomia differenziata. «Penso che i toni violenti che usa la sinistra sull’autonomia ma anche su tutte le altre riforme non siano altro che una difesa disperata dello status quo, una difesa del privilegio che ha garantito alcuni a scapito della maggioranza degli italiani», ha accusato il premier, osservando che «la logica del reddito di cittadinanza ha spaccato l’Italia e si è rivelata fallimentare». Secondo il presidente del Consiglio, «contro tutte le riforme la sinistra è scatenatissima, ci accusano di ogni nefandezza. Sul fisco hanno detto che eravamo amici degli evasori, ci dicono che vogliamo mettere la magistratura sotto la politica ma la riforma non consente più al Parlamento di eleggere i membri del Csm, quindi sono smentiti. Sul premierato ci accusano di deriva autoritaria ma lo voleva Occhetto 30 anni fa in pratica lui era più avanti della Schlein». E, poi, ancora, sull’Autonomia differenziata: «Non mi stupisce che ad essere spaventati di più da questo provvedimento siano coloro che sono stati meno brillanti nella gestione del loro territorio. Noi vogliamo dimostrare che serietà, competenza e responsabilità sono un’opportunità. Dopodiché sempre per unire e non dividere la legge prevede interventi con finalità perequative. L’Autonomia combatte le disparità». Archiviata l’Autonomia, il governo guarda avanti: «Noi abbiamo promesso di cambiare le cose andremo avanti senza farci intimorire sempre nell’interesse della nazione»