In vista dell’autonomia differenziata, si studia anche la qualità dei servizi sociali
Nelle prossime settimane, il Cnel potrebbe diventare nuovamente centrale, questa volta per l’autonomia differenziata, come è già successo con la questione del salario minimo legale. Se su questo tema, il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro si è espresso in favore del rafforzamento della contrattazione collettiva, piuttosto che per l’introduzione di una disposizione di legge, sull’autonomia differenziata il Cnel è atteso alla prova con due rapporti molto importanti, che possono fungere da base anche per la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni. Fra settembre e ottobre, infatti, sono attesi il rapporto sulla pubblica amministrazione e il rapporto sulla qualità dei servizi sociali sul territorio. In queste settimane, il Cnel, al cui interno ci sono i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e di altre sigle sindacali, ha coinvolto le istituzioni nazionali e territoriali, il vasto mondo del terzo settore e dell’università e tutti quei soggetti, da Istat a Inps, dalla Banca d’Italia a Sogei, passando per Inapp, che hanno accesso alle banche dati per una più completa valutazione dello stato dell’arte. Terminata la fase istruttoria, è prevista la redazione dei due rapporti, con, quest’anno, la novità del riconoscimento di un premio alle amministrazioni pubbliche che meglio hanno saputo interpretare i bisogni dei cittadini e il carattere innovativo del momento storico.