Nei contratti collettivi la negoziazione sulla flessibilità oraria assume un ruolo centrale
di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale UGL
Un articolo apparso oggi sul Sole 24 Ore analizza come la negoziazione sull’orario di lavoro sia diventata un tema centrale nei contratti nazionali e aziendali, basandosi sui dati del decimo rapporto di Adapt. Nel 2023, su 44 contratti nazionali, 24 hanno affrontato la regolamentazione dei tempi di lavoro. Questo trend si riscontra anche nel 25% dei 440 accordi aziendali analizzati. Gli esempi sono moltissimi e diversificati, dal caso dei lavoratori delle banche, il cui orario è stato ridotto da 37 ore e 30 minuti a 37 ore, alla Siae, dove è stato introdotto un modello organizzativo chiamato «smart week», che prevede quattro giorni lavorativi settimanali di nove ore ciascuno. Altri contratti aziendali nei quali è prevista la rimodulazione dell’orario di lavoro sono quello Metro, nel quale l’orario settimanale si riduce con l’anzianità di servizio, quello Granarolo, azienda nella quale è prevista l’uscita anticipata per genitori con figli under 14, la Tenaris, dove ci sono riduzioni di orario per i lavoratori turnisti, la Brembo, dove c’è un aumento dei permessi per il diritto allo studio. In generale, emergono tendenze comuni che riguardano moltissimi contratti, tendenze incentrate su una gestione più flessibile del tempo di lavoro, attraverso permessi individuali, regolamentazione del part-time, lavoro straordinario, «banca ore», riduzione dell’orario a parità di retribuzione, eliminazione di alcune timbrature, flessibilità in entrata ed in uscita. Sempre dall’articolo, si evince un’altra richiesta crescente: quella di formazione, soprattutto in ambito digitale ed in quello delle cosiddette soft skills, una richiesta che avviene sia da parte dei lavoratori che delle imprese, entrambi interessati ad essere aggiornati su queste materie ormai fondamentali nel mondo del lavoro. Un’indagine significativa sul mondo del lavoro, che ci trasmette una visione chiara delle esigenze più attuali. Essenzialmente quella di avere orari flessibili, sia per una maggiore libertà personale, sia anche, è doveroso ricordarlo, per supplire alle note carenze di servizi usufruibili da tutti per la gestione delle esigenze familiari. Tirando le somme, la gestione del tempo lavorativo riflette le trasformazioni della società e del mercato del lavoro, riconoscendo l’importanza della qualità dell’occupazione, oltre alla leva monetaria del potere d’acquisto. Giusto, quindi, puntare sulla flessibilità ed il welfare aziendale, giusto anche, però, impostare a livello politico, nazionale e locale, una riformulazione dei servizi pubblici, più adeguata al contesto contemporaneo.
V Congresso Ugl
Da domani al via un evento fondamentale per la vita democratica dell’Ugl, il nostro Quinto Congresso Confederale, che avrà luogo a Roma, presso il PalaTiziano, dal 25 al 27 giugno. Saranno rinnovati i vertici del sindacato, che mi ricandido a guidare, per impostare il «viaggio nel futuro», certamente dell’Ugl, ma anche dei lavoratori italiani, del nostro sistema produttivo e del Paese tutto. Per affrontare la modernità guardando sempre al sociale ed all’interesse nazionale. L’Ugl farà la sua parte, grazie al lavoro di tutta la nostra comunità sindacale, sempre più forte e sempre più numerosa.