Mosca: «Da Occidente reazione isterica»
Accolto con tutti gli onori da Kim Jong-un e dalle autorità di Pyongyang, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato che la collaborazione anche militare tra i paesi rafforza i legami di sicurezza al punto da prevedere l’assistenza reciproca in caso di aggressione ai danni di uno dei due partecipanti nell’ambito dell’accordo di partenariato strategico globale firmato dai leader. La Russia inoltr, ha detto Putin secondo quanto riportato dalle agenzie, «non esclude una cooperazione tecnico-militare» con la Corea del Nord. La circostanza impensierisce i paesi occidentali e già ieri gli Stati Uniti hanno espresso preoccupazione in questo senso. Una reazione che però viene definita da Mosca come «isterica e convulsa». «Tutto ciò che la Russia fa nella regione Asia-Pacifico causa isteria a Washington, Londra e nella Nato nel suo complesso», ha sostenuto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, a Radio Sputnik. Il faccia a faccia tra il presidente russo e il leader nordcoreano è durato circa due ore, nonostante di fatto la visita in Corea del Nord si sia ridotta ad un solo giorno a causa dell’arrivo più tardi del previsto di Putin (il quale nelle prossime ore sarà in Vietnam). Durante i colloqui, stando ai resoconti sempre delle agenzie statali, Putin ha sottolineato l’impegno di Mosca «contro decenni di politiche egemoniche e imperialiste degli Stati Uniti e dei suoi satelliti contro la Russia». Da parte sua, Kim ha lodato «il ruolo della Russia nel preservare l’equilibro strategico globale», confermando poi a Putin («il più caro amico del popolo coreano») «il sostegno all’operazione militare speciale» in Ucraina. Secondo il leader nordcoreano le relazioni tra Pyongyang e Mosca stanno entrando in «una nuova era di prosperità che non può essere paragonata nemmeno alle relazioni coreane-sovietiche dello scorso secolo».