di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale UGL

A partire da oggi, data di inizio delle prove scritte, saranno 526 mila gli studenti italiani a confrontarsi con l’esame di maturità, un momento cruciale che tradizionalmente segna l’ingresso nel mondo degli adulti. Questi giovani, che rappresentano il futuro del nostro Paese, dopo l’esame dovranno affrontare sfide complesse, sia nel mondo accademico che in quello lavorativo. Il nostro Paese resta, infatti, ancora troppo poco attento ai giovani, nonostante un calo demografico significativo e una diminuzione costante della popolazione giovane. Negli ultimi due decenni, abbiamo assistito a una riduzione di quasi 3,5 milioni di under-35, con un tasso di decremento di circa il 21%. Tra questi pochi ragazzi, sono sempre di più quelli che scelgono di andarsene dall’Italia, proprio dopo l’esame di maturità, oppure al termine del ciclo di studi universitari, dato che il mercato del lavoro offre spesso prospettive insoddisfacenti di precariato e sotto-occupazione. Un fenomeno ulteriormente aggravato dalle disparità territoriali tra Centro-Nord e Sud, con il Mezzogiorno che registra tassi di disoccupazione giovanile notevolmente superiori e salari medi annui significativamente più bassi rispetto al resto del Paese. Sono necessarie, quindi, politiche più attente e mirate a valorizzare i nostri ragazzi, affrontando uno dei principali problemi del mercato del lavoro: il mismatching tra domanda e offerta. Troppo spesso, infatti, le competenze richieste dalle aziende non corrispondono a quelle possedute dai giovani in cerca di lavoro. È fondamentale che chi sceglierà di proseguire gli studi universitari lo faccia in modo avveduto, scegliendo indirizzi che offrano buone prospettive occupazionali, come l’informatica, l’ingegneria, le scienze della salute e le tecnologie verdi. Un altro tema importante è la salute e sicurezza sul lavoro. L’auspicio è tra le materie studiate alle superiori e tra i temi d’esame, venga data sempre più importanza a questo settore fondamentale della vita civile, inserendolo nel programma di studi come parte integrante, ad esempio, dell’educazione civica. È essenziale che i giovani acquisiscano fin da subito una solida cultura della prevenzione e della sicurezza, per proteggere se stessi e gli altri in ogni ambito lavorativo, qualunque sia il loro ruolo, sia come lavoratori dipendenti che come datori di lavoro o autonomi. In sintesi, la maturità è un traguardo significativo, ma anche e soprattutto un punto di partenza. L’augurio è che da un lato il sistema-Italia, tra politica e mondo produttivo, riesca ad offrire un migliore inserimento sociale ed occupazionale a questi giovani, e dall’altro che i ragazzi stessi affrontino le sfide che li aspettano con impegno e consapevolezza. Il contributo positivo e coinvolto dei giovani alla società è la strada obbligata da percorrere per un futuro di sviluppo per il nostro Paese.