Riunione informale dei leader sui top jobs. Von der Leyen favorita per un secondo mandato alla presidenza della Commissione europea, ma non mancano le incognite
Archiviati il successo del G7 in Puglia e la partecipazione alla conferenza sulla pace in Ucraina che si è tenuta in Svizzera nel weekend, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è oggi a Bruxelles per il vertice informale dell’UE sull’assegnazione dei principali ruoli nelle istituzioni europee, i “top jobs”, tra cui spiccano il presidente della Commissione europea, il presidente del Consiglio europeo e l’alto rappresentante per la politica estera. Una partita fondamentale che disegnerà i contorni dell’Unione europea nei prossimi anni, per cui Meloni arriva rafforzata dal risultato elettorale dell’8 e 9 giugno. Alcuni leader europei hanno espresso l’auspicio che si arrivi a nomi condivisi già in tempi brevi (la riunione è in programma questa sera, anche se il quadro definitivo è atteso al prossimo Consiglio europeo del 27 e 28 giugno), ma gli esiti potrebbero rivelarsi meno scontati di quanto immaginato alla vigilia. Perché se da un lato è vero che Ursula von der Leyen, in quanto Spitzenkandidat del Partito popolare europeo (il primo gruppo nel nuovo Parlamento), sembra essere proiettata verso la conferma alla presidenza della Commissione, dall’altro non si potrà non tenere conto, nelle decisioni relative alle nomine, degli equilibri sopraggiunti nel Vecchio continente alla luce delle recenti elezioni, con le forze di destra che hanno visto crescere i loro consensi, in alcuni casi portando a scossoni politici (come in Francia, ora chiamata alle elezioni legislative anticipate). Dunque, in questo senso – scrivono diversi giornali –, Meloni vorrà avanzare richieste anche per far contare di più l’Italia nel contesto europeo. Intervistato dal Corriere della Sera, il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha sottolineato che il governo chiede un vicepresidente della Commissione e un commissario di peso, perché – afferma – «l’Italia merita un ruolo centrale». All’avvio dei lavori, dapprima la presidente della Commissione uscente e aspirante alla conferma Von der Leyen traccerà un bilancio dei cinque anni di mandato, dopodiché i leader dei Ventisette avvieranno la discussione vera e propria. Nelle ore che hanno preceduto il vertice, Meloni ha avuto una serie di incontri, tra i quali l’ex premier polacco ed esponente dell’Ecr Mateusz Morawiecki e il premier ungherese, Viktor Orban. Colloqui anche con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.