Le famiglie assistite sono state circa 2,4 milioni per 5,3 milioni di persone totali

Tempo di consuntivi per il reddito di cittadinanza, proprio mentre l’assegno di inclusione arriva al suo primo giro di boa, quello che si conclude con la presa in carico dei beneficiari da parte dei servizi sociali dei comuni. Secondo lo studio appena pubblicato sul sito del ministero del lavoro, grazie al sostegno al reddito introdotto con il decreto-legge 4/2019, durante il primo governo Conte, circa il 20% dei nuclei familiari ha migliorato le proprie condizioni fino ad uscire dallo stato di povertà. Nel periodo considerato, vale a dire dall’aprile 2019 a dicembre 2023, i nuclei familiari che hanno percepito almeno una mensilità di reddito di cittadinanza sono stati 2,4 milioni, per un totale di 5,3 milioni di fruitori singoli. Lo strumento, però, ha intercettato soltanto in parte le famiglie povere, soprattutto nelle aree del centro-nord, per effetto dei requisiti di accesso richiesti. Di converso, nel Mezzogiorno, hanno beneficiato del reddito di cittadinanza più famiglie di quelle catalogate fra quelle povere. Una delle maggiori criticità, però, è rappresentata dall’avviamento al lavoro: sono meno di 2mila gli assunti fra i percettori del reddito di cittadinanza, grazie agli incentivi messi a disposizione, un vulnus che il governo spera di sanare con il nuovo corso che poggia, oltre che sull’assegno di inclusione, sul secondo pilastro del supporto per la formazione e il lavoro.