Blinken in Medio Oriente: «Segnale incoraggiante»

La missione in Medio Oriente del segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha lo scopo di rilanciare il dialogo tra le parti in guerra dopo i continui “stop and go” delle ultime settimane. Blinken ha sostenuto che il premier israeliano Benjamin Netanyahu «ha riaffermato il suo impegno» per il cessate il fuoco a Gaza, un obiettivo ritenuto da tempo prioritario dalla comunità internazionale e che ora registra la nuova apertura di Hamas, che – come riportato questa mattina dall’agenzia Reuters – avrebbe accettato la risoluzione in questo senso adottata ieri dal Consiglio di sicurezza dell’Onu. La risoluzione degli Stati Uniti, che invita il gruppo palestinese ad accettare il piano in tre fasi, è stata approvata con 14 voti favorevoli, nessuno contrario e l’astensione della Russia. Hamas, in una dichiarazione dopo il voto, si è detto quindi pronto a collaborare con i mediatori e ad avviare negoziati indiretti sull’attuazione dei principi dell’accordo. Una possibilità che Blinken ha definito un «segnale incoraggiante». Oltre a Netanyahu, il segretario di Stato americano ha avuto colloqui separati a Tel Aviv con i leader dell’opposizione israeliana, Benny Gantz – il quale ha annunciato domenica l’uscita dal gabinetto di guerra – e Yair Lapid. Gantz – riferisce The Times of Israel – ha assicurato il sostegno esterno a «qualsiasi accordo responsabile», mentre l’ufficio di Lapid ha riferito che quest’ultimo ha ribadito a Blinken l’obiettivo di «riportare a casa 120 ostaggi». «Il tempo è scaduto, abbiamo bisogno di un accordo», ha quindi aggiunto Lapid.