Su base tendenziale registrata flessione del 2,9%
Ad aprile l’Istat ha riscontrato un andamento negativo della produzione industriale italiana. L’indice calcolato dall’istituto nazionale di statistica, infatti, è diminuito dell’1% su base mensile, dell’1,3% su base trimestrale e del 2,9% su base tendenziale. A provocare la contrazione congiunturale, si legge nell’analisi, è stato il calo che ha interessato la produzione di quasi tutti i raggruppamenti principali di industrie, con quella di beni strumentali scesa dello 0,1%, quella di beni intermedi dell’1,2% e quella di energia del 2,1%. Stabili i beni di consumo in generale, ma quelli durevoli hanno riportato un -1,6% a fronte del +0,3% che ha interessato i beni di consumo non durevoli. Per quanto riguarda il confronto con l’aprile del 2023, le tabelle dell’Istat mostrano una contrazione per tutti i comparti: -3,9% per i beni di consumo (-8,5% per i durevoli e -2,9% per i non durevoli), -3,1% per i beni strumentali, -2,1% per i beni intermedi e -3,6% per l’energia. Risultati che compromettono anche l’andamento del primo quadrimestre, che si chiude con un calo del 3,3% annuo. Osservando la dinamica dei diversi settori di attività economica, si può notare come i peggiori risultati abbiano interessato le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori, la cui produzione è diminuita del 13,3% rispetto ad aprile 2023; la fabbricazione di mezzi di trasporto, con un -9,3%; e la fabbricazione di macchinari e attrezzature, con -4,1%. Bene, invece, la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici, +4,4% e le industrie alimentari, bevande e tabacco, +2,1%.