Aprile, vendite al dettaglio in calo. Istat: rispetto a marzo -0,3% sia in volumi sia in valore. Rispetto a un anno fa -3,3% (volume)

Non basta, ai consumatori, il calo dell’inflazione. Tra alto costo del denaro, incertezza e cambio nelle modalità di acquisto, l’andamento delle vendite al dettaglio, diffuso oggi dall’Istat, fotografa un mese, quello di aprile, a variazione negativa sia in valore sia in volume (rispettivamente -0,1% e -0,3%). Quindi, vendite in calo anche per i beni alimentari (-0,7% in valore e -0,9% in volume), mentre per i beni non alimentari sono in aumento (+0,3% in valore +0,2% in volume). Nel trimestre febbraio-aprile in termini congiunturali, le vendite al dettaglio sono in calo in valore (-0,2%) e in volume (-0,4%). I beni alimentari calano sia in valore sia in volume (rispettivamente -0,4% e -0,8%), mentre le vendite dei beni non alimentari, invariate in valore, subiscono una lieve flessione in volume (-0,1%). Rispetto a un anno fa, le vendite al dettaglio calano dell’1,9% in valore e del 3,3% in volume; quelle dei beni alimentari calano del 4,9% in valore e del 7,3% in volume. Invece i beni non alimentari aumentano in valore (+0,6%), ma non subiscono variazioni in volume. Per quanto riguarda i beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali eterogenee tra i gruppi di prodotti: l’aumento maggiore riguarda i prodotti farmaceutici (+3,7%); calo più consistente per foto, ottica e pellicole, supporti magnetici e strumenti musicali (-2,0%). Rispetto ad aprile 2023, il valore delle vendite al dettaglio è in diminuzione per la grande distribuzione (-3,8%), le imprese operanti su piccole superfici (-0,5%) e le vendite al di fuori dei negozi (-0,8%), mentre è in aumento per il commercio elettronico (+7,4%).