Coinvolti nella scrittura diversi ministeri, le parti sociali e il mondo del volontariato

Il disegno di legge sul lavoro nelle carceri e in favore delle persone detenute o che necessitano di essere reinserite nella vita sociale, approvato in sede di assemblea generale del Cnel, sarà formalmente presentato in Parlamento nei prossimi giorni per la sua traduzione in legge. Al netto delle modifiche che vorranno fare i parlamentari, di certo il disegno di legge rappresenta una forte innovazione nel panorama nazionale, sia per il tema, quella della formazione e del lavoro per le persone sottoposte a restrizione in seguito a condanna, sia per l’alto grado di condivisione dello stesso. L’attività del Cnel, che si è manifesta nell’evento di aprile, ha permesso infatti di mettere intorno ad un tavolo tutti i soggetti che si occupano, a diverso titolo, della questione, dai ministeri ai rappresentanti dei sindacati e delle associazioni datoriali, passando per il vasto mondo del volontariato. Fra gli aspetti maggiormente caratterizzanti, vi è l’equiparazione con il lavoro svolto dalle persone non sottoposte a regime giudiziario, con la previsione dell’applicazione del medesimo contratto collettivo. In altri termini, si arriva all’equiparazione retributiva a parità di ore e di attività svolta. Particolare attenzione viene riposta anche alla profilazione delle persone, al fine di individuare le competenze e comprendere quali sono i percorsi formativi più efficaci per un completo reinserimento.