Le Pen accusa Macron: «Vuole entrare in guerra»

Si intensificano le pressioni perché sia consentito a Kiev di usare gli aiuti militari occidentali in territorio russo, al fine di contenere l’avanzata di Mosca. Una situazione che sta però alimentando da un lato una spaccatura all’interno dell’Europa, dall’altro accrescendo lo scontro dialettico con la Russia. «Stiamo facendo passi avanti sulla rimozione delle restrizioni sull’uso delle armi da parte di Kiev», ha fatto sapere il ministro degli Esteri della Repubblica Ceca, Jan Lipavský, ospite della ministeriale Nato che si è aperta oggi a Praga. E dopo la Polonia ieri, oggi anche la Danimarca ha dichiarato che concederà all’Ucraina l’uso delle armi e degli F-16 oltre i suoi confini. Un tema su cui è intervenuto più volte il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg («La Russia ha invaso l’Ucraina violando in maniera flagrante il diritto internazionale e, secondo questo, gli ucraini hanno diritto a difendersi. Questo comporta colpire obiettivi militari legittimi in Russia», ha ripetuto in un’intervista al quotidiano spagnolo La Vanguardia) e che ora, stando delle recenti rivelazioni del Washington Post, potrebbe coinvolgere anche gli Stati Uniti. Polemiche in Francia, dove la leader del Rassemblement National, Marine Le Pen, ha accusato il presidente Macron di voler «entrare semplicemente in guerra con la Russia», dopo le parole sull’uso di armi occidentali. Da parte del Cremlino, secondo le parole del portavoce Dmitri Peskov, c’è la convinzione che Stati Uniti e Nato siano «entrati negli ultimi giorni e settimane in una nuova fase di crescente tensione». Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha ricordato che una soluzione politica potrebbe registrare un’accelerazione in caso di stop di invio di armi a Kiev dall’Occidente, ma ha anche ribadito, secondo Ria Novosti, che la Russia adotterà misure nel campo della deterrenza nucleare se gli Usa schiereranno missili a medio e corto raggio in Europa e nella regione Asia-Pacifico.