Il Consiglio dei ministri ha approvato la riforma della giustizia. Salvini: «Altra promessa mantenuta»

Di «provvedimento epocale» ha parlato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dopo il via libera del Consiglio dei ministri (durato circa venti minuti, come riferito dalle agenzie) al disegno di legge costituzionale in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare. «Si articola su tre principi fondamentali», ha spiegato Nordio durante la conferenza stampa che è seguita al Cdm. «Il primo è la separazione delle carriere, che attua il principio fondamentale del processo accusatorio voluto da Vassalli, gli altri sono la composizione e l’elezione del Csm». Nordio ha anche ricordato che «la separazione delle carriere faceva parte del programma elettorale» e che, «anche se è odioso citare se stessi, è una tesi che io sostengo da 25 anni». «Il secondo punto della riforma – ha poi illustrato il guardasigilli – è la composizione ed elezione del Consiglio superiore della magistratura. Questo organo di autogoverno della magistratura, in questi ultimi anni, non solo a detta mia o di altri esponenti della maggioranza, ma di moltissimi magistrati, non ha dato buona prova di sé e scandali come quelli di Palamara o di altri hanno eccitato le varie proteste», che non hanno portato a «rimedi a quelli della degenerazione correntizia». «Interrompere questo legame» che «ha portato a tutta una serie di anomalie – ha quindi aggiunto – è stato il nostro compito principale, attraverso il sorteggio». Nordio ha poi sottolineato che «la magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere ed è composta dalla magistratura della carriera giudicante e da quella della carriera requirente. Abbiamo dato rilevanza costituzionale anche al fatto che la magistratura requirente è, deve essere e resterà indipendente da qualsiasi interferenza del potere esecutivo, da qualsiasi pressione di altri organismi, gode e godrà delle stesse garanzie di indipendenza della magistratura giudicante». Sulle critiche dell’Anm (l’Associazione nazionale dei magistrati ha convocato una riunione d’urgenza sulla riforma), Nordio ha sostenuto che «il discorso è e deve essere sempre aperto, noi accettiamo le critiche, sono il sale della democrazia, accettiamo contributi e suggerimenti, ma anche loro devono accettare un principio fondamentale che la volontà popolare è sacra e si esprime attraverso le elezioni. E se ci viene dato mandato di separare le carriere noi obbediamo alla sovranità che appartiene al popolo, secondo quello che è scritto nella Costituzione». Su X è arrivato il commento, tra gli altri, del ministro dei Trasporti e vicepremier, Matteo Salvini: «Approvata in Consiglio dei ministri la riforma della Giustizia: via la politica dai tribunali e le correnti dal Csm, separazione delle carriere fra pm e giudici, sanzioni disciplinari ai magistrati che sbagliano. Altra promessa mantenuta».