Parte la presidenza Orsini; polemiche su partecipazione dei lavoratori e Jobs act
Cambio della guardia alla guida di Confindustria, con Emanuele Orsini che va a sostituire alla presidenza dell’associazione datoriale Carlo Bonomi. Proprio Orsini, presentandosi alla stampa, ha sollevato una serie di questione che, inevitabilmente, saranno oggetto di confronto con i leader di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e delle altre sigle sindacali, ma anche all’interno degli stessi organismi di rappresentanza dei datori di lavoro. Orsini è infatti intervenuto a tutto campo, partendo dall’auspicio che si possa arrivare ad un dialogo non conflittuale, ma costruttivo. Un aspetto che mette d’accordo Confindustria e sindacati è sicuramente quello della richiesta di rinnovare il taglio del cuneo contributivo anche nel prossimo anno, mentre un paio di altre dichiarazioni appaiono comunque destinate a creare delle divergenze. Il nuovo presidente di Confindustria si dice contrario all’introduzione di una norma di legge per dare attuazione all’articolo 46 della Costituzione sul diritto dei lavoratori a partecipare alla gestione delle imprese, tema sul quale, viceversa, si stanno spendendo molto la Ugl e la Cisl. Orsini difende pure il Jobs act, cavallo di battaglia della Cgil che ha promosso alcuni referendum abrogativi nelle scorse settimane. Punto di incontro possibile, invece, sul versante del potenziamento del welfare aziendale, come strumento utile per rafforzare il potere d’acquisto dei lavoratori.