L’Italia non ha bisogno del “grande fratello” fiscale

«Mai nessun “grande fratello fiscale” sarà introdotto da questo Governo. Sono sempre stata contraria a meccanismi invasivi di Redditometro applicati alla gente comune. L’attuazione della delega fiscale, portata avanti dal viceministro dell’Economia, è fino ad ora andata nella direzione di migliorare il rapporto tra Stato e cittadino, tutelare i lavoratori onesti e contrastare la grande evasione, quella, per intenderci, dei sedicenti nullatenenti con ville, barca e supercar. Continueremo in questa direzione, sempre dalla parte dei cittadini», ha scritto oggi sui social il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo sul ritorno del “Redditometro”. «Mi confronterò personalmente con il viceministro, Maurizio Leo, al quale ho chiesto anche di venirne a riferire al prossimo Consiglio dei ministri. Se saranno necessari cambiamenti sarò io la prima a chiederli». Intervistato dal Corriere della Sera, il viceministro ha spiegato che «si è trattato di un atto dovuto», «un decreto attuativo previsto da una norma di legge, che rende il redditometro uno strumento diverso». Ovviamente il centrosinistra, sta usando il Redditometro come clava per frantumare la maggioranza.
Il redditometro, pubblicato il 20 maggio in Gazzetta Ufficiale, attraverso il decreto del viceministro all’Economia Maurizio Leo, è stato riportato in funzione, dopo che era sospeso dal 2015, comprensivo delle tabelle degli acquisti che consentiranno di confrontare i guadagni con le spese, a partire dal 2016. Strumento che avrà molte differenze rispetto a quelli in vigore in precedenza, ma che in ogni caso ha messo in fibrillazione la maggioranza.