di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl

In questi giorni si è parlato molto del mondo del lavoro, tra obiettivi raggiunti, come l’aumento del tasso di occupazione e di quella a tempo indeterminato in particolare, ma anche delle tante criticità ancora presenti e da affrontare al più presto, tra salute e sicurezza e salari e stipendi troppo bassi. Un tema dalle mille sfaccettature, da risolvere con adeguate politiche nazionali, ma anche a livello europeo, ed anche per questo le elezioni che stanno per svolgersi sono così importanti. Fra i problemi all’ordine del giorno c’è anche la grande rivoluzione tecnologica in atto, scaturita dall’invenzione e dalla diffusione, che si prevede sempre più capillare, dell’Intelligenza Artificiale, con tutte le sue grandi potenzialità ma anche con tutti i possibili rischi ad essa connessi. Del tema hanno parlato sia il Ministro del Lavoro Calderone che il Premier Giorgia Meloni nel corso del Festival dei Consulenti del Lavoro che si sta svolgendo a Firenze, al quale è stato dato un titolo molto esplicativo: «Etica e sicurezza del lavoro nell’era dell’intelligenza artificiale» e dove oggi interverrà anche l’Ugl. Per affrontare i rapidi cambiamenti nel mondo del lavoro è necessario puntare, adesso più che mai, sulla formazione, in modo da essere in grado di gestire i cambiamenti e non esserne, invece, subordinati. Un tema, quello del rapporto fra IA, robotizzazione e lavoro che, come noto, riguarda non solo il lavoro a minore valore aggiunto, ma anche e soprattutto quello delle professioni intellettuali, consulenti del lavoro compresi. Infatti, durante il Festival, è stato anche presentato un sondaggio che ha rivelato una grande richiesta da parte di lavoratori e cittadini di norme che regolamentino l’intelligenza artificiale ed il suo uso nel mondo del lavoro – quindi mantenimento dei livelli occupazionali, tutela dei lavoratori, deontologia ed etica professionale – ed anche di corsi di formazione per il suo utilizzo. A questo proposito la Presidente del Consiglio ha annunciato l’intenzione di lanciare, nel contesto del G7 sotto la presidenza italiana, un piano d’azione sull’uso dell’intelligenza artificiale con un focus particolare sul mondo del lavoro per affrontare questo cambiamento epocale attraverso un ampio programma di riqualificazione professionale ed approfondimento della materia, un’iniziativa da rivolgere sia alle persone in cerca di occupazione che a quelle già impiegate, sia ai giovani che agli adulti. Perché questa tecnologia «investirà prima, o poi, e con accenti diversi, tutto il mondo del lavoro» e sarà «necessario acquisire le competenze necessarie per farlo». Mettendo sempre l’essere umano al centro e rendendolo sia fine ultimo che controllore di questa, come di ogni tecnologia. Un processo di formazione che va avviato quanto prima perché il mondo, del lavoro e non solo, sta cambiando in fretta, e l’Italia deve farsi trovare pronta.