«Continueremo a rafforzare la cooperazione militare»
Vladimir Putin è in visita in Cina, accolto con tutti gli onori da Xi Jinping. Un’occasione di rilievo per il presidente russo – si tratta della prima missione all’estero del suo nuovo mandato –, soprattutto in previsione dei possibili sviluppi nello scacchiere internazionale. I due leader – la visita di Putin proseguirà fino a domani – hanno firmato una dichiarazione congiunta, resa nota dal Cremlino, secondo cui «Mosca e Pechino continueranno a rafforzare la fiducia e la cooperazione nella sfera militare e ad espandere la portata delle esercitazioni e dell’addestramento militare». Inoltre le due potenze concordano sull’opportunità di evitare «un’ulteriore escalation» della guerra in Ucraina. Soltanto ieri Putin aveva dichiarato di vedere vicina la realizzazione di tutti gli obiettivi, un traguardo che a suo dire permetterebbe di risolvere «pacificamente», in tempi più rapidi, il conflitto. Sul terreno, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha riconosciuto oggi da Kharkiv – tra le aree più colpite dai raid russi negli ultimi giorni – che la situazione è «estremamente difficile», pur definendola «sotto controllo». Riguardo l’eventuale partecipazione della Cina alla conferenza di pace sull’Ucraina in programma in Svizzera dal 15 al 16 giugno, è intervenuto – proprio nel giorno della visita di Putin a Pechino – il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, in un’intervista al giornale Izvestia. Secondo Peskov l’ipotetica presenza della Cina potrebbe «solo nobilitare» l’evento, «ma non lo renderebbe più efficace». «È assolutamente inutile discutere senza la Russia di questioni di sicurezza che ci riguardano», ha quindi aggiunto.