Allegri entra nella storia, per Gasperini non c’è tempo di piangere
Una coppa che sa di rinascita. Quella conquistata ieri dalla Juventus è la 15esima Coppa Italia della storia bianconera, ma mai come quest’anno è diventata importante per il club. Da tre anni alla Continassa non si vedeva un trofeo e la rivoluzione che ha visto l’addio di vecchie glorie e l’arrivo di giovani calciatori ora inizia ad avere i propri frutti, basta pensare che a decidere il match dell’Olimpico è stata la rete di un super Vlahovic. Ma la coppa di ieri coincide anche con la fine del ciclo Allegri, che grazie a questo successo diventa il Re della Coppa Italia, diventando di fatto l’allenatore più vincente di questa competizione, superando Mancini e Eriksson fermi a quattro. Oggi è tempo di festeggiare in casa Juventus, poi ci saranno le ultime due giornate dove la formazioni di Allegri dovrà difendere il terzo posto dal Bologna e poi al termine del campionato si dovrà pianificare quello che sarà il futuro. Un futuro che con molta probabilità vedrà Thiago Motta alla guida tecnica della Juventus: il tecnico, che ha trascinato il Bologna alla prossima Champions League, ha trovato un accordo di massima con i bianconeri, con un contratto di tre anni a 3,5 milioni a stagione. Insomma, la Juventus già pensa al futuro mentre l’Atalanta, uscita sconfitta ieri sera, ora dovrà sedersi, leccarsi le ferite ripartire già da domenica, perché c’è una qualificazione alla prossima Champions da mettere al sicuro ma soprattutto c’è un’altra finale da affrontare, che a livello prestigioso è la più importante della storia del club bergamasco: ovvero quella in programma il 22 maggio contro il Leverkusen che potrebbe valere il primo titolo europeo. Gasperini esce malconcio dal match dell’Olimpico, con De Roon che è uscito in lacrime e con altri acciacchi che sono da valutare nei prossimi giorni. Insomma la tensione in casa Atalanta deve rimanere alta, dato che in queste ultime settimane di questa stagione, ci si gioca tutto.