«Spero che nessuno abbia intenzione di bloccarli e mi riferisco alle inchieste, che sono legittime, in corso in altre città italiane»

«Sbloccare cantieri è la ragione di vita. Spero che nessuno abbia intenzione di bloccarli e mi riferisco alle inchieste, che sono legittime, in corso in altre città italiane». Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, intervenendo nel corso della cerimonia per la posa della prima pietra per il nuovo porto commerciale di Fiumicino. Quello del leader della Lega e vice presidente del Consiglio è stato un augurio, più che un invito rivolto alla magistratura: «Non sta a me giudicare le inchieste che possono essere a Bari, Genova: l’importante è che nessuno le usi per impedire lo sviluppo del Paese e che si fermi lo sviluppo di queste città». «Nessuno pensi di bloccare l’Italia, perché troverà in me un sostenitore del sì: abbiamo bisogno di porti, aeroporti, strade e ponti», ha aggiunto Salvini, osservando che «solo in Italia si riesce a fare battaglia politica anche su un ponte, che non può essere leghista, sovranista: un ponte è un ponte». «Io mi impegno fino in fondo per andare avanti a liberare tutti i cantieri che sono fermi vicino a Bari, Genova. Il mio impegno è sbloccare tutti i cantieri», ha quindi concluso il leader leghista.