Secondo Oxford Economics la Banca Centrale Europea potrebbe intraprendere una nuova fase di politica monetaria, con l’avvio di una serie di riduzioni dei tassi d’interesse già a partire da giugno. Che l’Eurotower abbia intenzione di dare il via ad una fase di allentamento della politica monetaria a partire da giugno, dati permettendo, è stato confermato da più membri del consiglio direttivo, quello che ancora non è chiaro è l’entità. Se infatti da un lato c’è chi come Gedimanas Simkus – governatore della banca centrale Lituana – e l’agenzia di rating S&P Global, parla di tre tagli nel 2024, c’è anche chi, come la stessa Christine Legarde, non si sbilancia e invita alla prudenza, ribadendo che tutte le future mosse andranno di pari passo con i dati. Secondo i dati presentati nel corso del convegno “Tassi delle banche centrali in discesa, ma quando e con quale ritmo?”, organizzato da EY e Oxford Economics, i tassi d’interesse potrebbero diminuire di 100 punti base nel corso del 2024. Un taglio che, secondo il direttore del servizio Analisi Macroeconomica dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, Libero Monteforte, si tradurrebbe in un risparmio in termini di spesa per gli interessi per il debito pubblico, pari a tre miliardi di euro nel corso del primo anno, che salirebbe a sette miliardi nel secondo e a dieci nel terzo. Comunque sia, ora gli occhi rimangono puntati sul quadro geopolitico, con la BCE che parla di vigilanza rafforzata sull’impatto che i rischi geopolitici potrebbero avere sulla stabilità finanziaria. In un’anticipazione del Rapporto sul tema, si legge infatti che eventuali shock «possono fare da innesco per un’emergenza sistemica se interagiscono con vulnerabilità preesistenti».