Giovani, donne e Mezzogiorno: fondi e regole diverse per assumere personale

Con la pubblicazione in gazzetta ufficiale e in attesa della convocazione dei rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl per l’audizione parlamentare in Senato, è tempo di provare a fare due conti sugli incentivi all’occupazione introdotti con il decreto-legge Coesione. Il provvedimento urgente, che produce i suoi effetti già dall’8 maggio, agevola le assunzioni stabili effettuate fra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025. Se per la durata degli incentivi non dovrebbero emergere, almeno al momento, particolari modifiche, essendo finalizzate ad accelerare la spesa dei fondi comunitari, sui requisiti di accesso potrebbero intervenire dei cambiamenti, seppure tenendo conto delle limitazioni dei regolamenti europei, quando si tratta di assunzioni agevolate. Il punto di partenza è, comunque, lo stanziamento previsto, che ammonta a 2,45 miliardi di euro, distribuiti su tre macroaree, vale a dire le donne (438 milioni), i giovani (1,4 miliardi) e il Mezzogiorno (591 milioni). Le regole di accesso variano fra loro, per cui soltanto al termine dell’iter parlamentare si potrà capire quale delle tre misure è destinata ad avere un impatto maggiore in termini di occupazione. La stima, in questo senso, è di 320mila nuovi assunti. Il bonus per le assunzioni nelle regioni meridionali è strettamente connesso al lancio della Zona economica speciale unica per il Mezzogiorno, avviata con il nuovo anno.