di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl

In Italia sta accadendo qualcosa di preoccupante: da quando la destra è arrivata a Palazzo Chigi, c’è stato un inasprimento di casi di censura. Ma, ed è questa la faccenda paradossale, non nei confronti della sinistra e dei suoi intellettuali di riferimento, imperversanti in ogni dove, invece proprio a danno dell’area di governo. Un fatto sicuramente strano, eppure, conoscendo la situazione italiana, non inaspettato. Il tutto in modo tanto evidente quanto negato dalla solita narrazione dominante, in molti casi capace di interpretare i fatti in maniera distorta. Fatti, che, invece, parlano chiaro. Ieri, ad esempio, nel corso degli Stati generali della Natalità, la ministra per la Famiglia Roccella, a causa di violente contestazioni che le hanno impedito di parlare, ha dovuto lasciare il palco senza poter esprimere la propria opinione. Un caso palese di censura, dato che non poter comunicare il proprio pensiero è l’essenza stessa di questa pratica di limitazione della libertà di espressione. Ben diverse altre censure “presunte”, come quella dello scrittore Scurati, che, pur non avendo partecipato alla puntata di Agorà dedicata al 25 aprile, fatto al centro di uno scandalo che deve ancora essere chiarito, ha visto durante la trasmissione stessa leggere integralmente il suo intervento, testo che poi è stato riproposto ovunque, su giornali, web, televisioni, durante manifestazioni politiche ed artistiche e persino dalla Premier Meloni sui suoi canali social. Nel primo caso, quindi, abbiamo un’opinione che non è stata espressa, quella della Roccella, per inciso ministro della Repubblica, nel secondo un’altra, quella di Scurati, diffusa fino allo stremo. Difficile, per chi non abbia una visione estremamente faziosa, non riuscire a comprendere dove sia la vera censura. Altrettanto difficile non vedere il tentativo di ribaltare la scelta compiuta dagli italiani nelle urne, silenziando e denigrando le idee sgradite grazie ad un’ampia presenza nel cosiddetto mondo culturale. Specie ora con le europee alle porte. Pur comprendendo le solite asprezze da campagna elettorale, e i venti giorni che ci separano dal voto saranno prevedibilmente ricchi di tensione, sconforta il fatto che nel nostro Paese non sia ancora diventato patrimonio comune il rispetto pieno e sentito della libertà di espressione di tutti. Lo scorso anno già era accaduto qualcosa di molto simile, sempre alla ministra Roccella nel corso del Salone del libro di Torino. Anche allora le era stato impedito di parlare. E, come adesso, troppo poche e poco sentite le dichiarazioni di solidarietà da parte della sinistra. Il diritto alla libera espressione del pensiero, principio costituzionalmente garantito, va difeso, sempre.

Le idee dell’Ugl e di Edizioni Sindacali al Salone del Libro di Torino

Anche quest’anno uno stand di Edizioni Sindacali, casa editrice dell’Ugl, è presente, dal 9 al 13 maggio, all’interno dell’importante kermesse letteraria con numerose pubblicazioni. Dalla rivista Pagine Libere, al libro a fumetti “Le avventure di Ugo il sindacalista” dedicato ai più piccoli, fino ai testi dei prestigiosi autori che hanno collaborato con noi. Perché approfondire e far conoscere diffusamente la nostra visione del mondo del lavoro e della società è un aspetto fondamentale nell’ambito delle attività dell’Ugl, accanto ai tradizionali strumenti di azione sindacale. Per portare avanti la battaglia delle idee, in un contesto ancora troppe volte ostile.