L’Ispettorato nazionale del lavoro guarda, in particolare, ai neo genitori

L’Ispettorato nazionale del lavoro torna, con la nota dell’8 maggio, sulle dimissioni protette, vale a dire quella procedura di maggior tutela che garantisce i neo genitori in caso di dimissioni volontarie. L’Ispettorato nazionale del lavoro può, in presenza di una valida ragione, revocare la convalida delle dimissioni presentate dalla lavoratrice o dal lavoratore genitore, entro i primi tre anni di vita del bambino o di ingresso in famiglia, se si tratta di adozione. In aggiunta, l’Ispettorato nazionale del lavoro, sempre in base alla nota, può anche programmare una visita ispettiva nell’azienda, al fine di verificare l’eventuale comportamento illecito o discriminatorio del datore di lavoro. Il tema della gestione delle dimissioni volontarie era emerso in maniera prepotente negli anni passati, quando da più parti si segnalò un incremento del fenomeno delle cosiddette dimissioni in bianco, con il datore di lavoro che, contestualmente all’assunzione, faceva firmare un foglio con le dimissioni, ma senza data. Davanti alle richieste di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, l’allora ministro Cesare Damiano introdusse la procedura telematica per le dimissioni, alla quale, successivamente, si accompagnò nei casi previsti dalla legge, compreso quello a tutela della genitorialità, alla convalida davanti alla competente sede territoriale dell’Ispettorato. Fra la presentazione e la convalida passano, di norma, 45 giorni.