Incontro tra Netanyahu e il capo della Cia

Sembrano allontanarsi gli spiragli di apertura ad un’intesa sul cessate il fuoco. Una fonte di Hamas, parlando di «colloqui finiti» come riferisce Haaretz (riprendendo a sua volta il quotidiano del Qatar, The New Arab), ha oggi fatto sapere che il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha «riportato al punto di partenza i negoziati su un accordo per il rilascio degli ostaggi israeliani detenuti a Gaza». Dunque nessuna svolta al momento, anche se stamattina dall’Egitto era rimbalzata la notizia della ripresa dei negoziati al Cairo «con tutte le parti presenti». Oggi Netanyahu ha incontrato il direttore della Cia, William Burns, per discutere proprio del tema, mentre in serata è prevista una riunione del gabinetto di guerra. Sempre oggi il portavoce militare israeliano ha fatto sapere che le truppe dell’Idf «stanno continuando l’operazione mirata di antiterrorismo per eliminare Hamas e smantellare le sue infrastrutture in specifiche aree di Rafah est». Anche Hamas ha riferito di combattimenti nella zona interessata. In vista dell’annunciata offensiva a Rafah i timori della comunità internazionale erano rivolti soprattutto agli ostacoli per la consegna di aiuti umanitari. Di qui l’invito, già ieri, alla riapertura dei valichi. Israele ha quindi annunciato nelle scorse ore la riapertura di quello di Kerem Shalom, sebbene l’agenzia delle Nazioni Unite Unrwa abbia sostenuto più tardi che nessun aiuto è ancora entrato a Gaza. In precedenza il Cogat, l’ente israeliano per i territori, aveva sottolineato che la chiusura del valico era stata dettata dal «lancio dei razzi di Hamas nell’area».