di Francesco Paolo Capone, Segretario Generale UGL

Come di consueto, in occasione del 1° Maggio l’UGL ha diffuso oggi un’anticipazione de l’Indagine sui Lavoratori realizzata dall’Istituto Piepoli per ribadire la necessità di un nuovo Patto per il Lavoro nella prospettiva di costruire un futuro in cui ogni lavoratore e lavoratrice possa vivere e lavorare con dignità e rispetto. Come organizzazione sindacale siamo impegnati a promuovere la Partecipazione dei lavoratori alla gestione e agli utili dell’impresa nell’ottica di superare il conflitto di classe e favorire la collaborazione tra capitale e lavoro. L’obiettivo è quello di garantire l’attuazione del diritto sancito dall’articolo 46 Cost. rimasto inattuato. Il diritto al lavoro implica anche la tutela del diritto alla vita e alla sicurezza dei lavoratori. Così come, in una fase caratterizzata dall’instabilità dello scenario internazionale e da una congiuntura economica complessa, è più che mai necessario salvaguardare il potere d’acquisto delle retribuzioni. Dunque, tre temi fondamentali.
In merito al primo, dall’indagine è emerso che l’art. 46 della Costituzione è poco conosciuto dalla popolazione: il 76% non lo ha mai sentito nominare, il 38% di chi lavora lo conosce, il 62% no. Eppure, una volta spiegato, l’articolo risveglia l’interesse di molti, lavoratori e non: sia il 75% della popolazione sia il 77% dei lavoratori lo trova importante. L’articolo è un principio da spiegare bene, ma, soprattutto, da valorizzare nella sua portata pratica e da declinare nei suoi vantaggi concreti per il lavoratore.
Nonostante in Italia la media degli infortuni sul lavoro sia di un ferito al minuto, un morto ogni otto ore, in media, quindi, 3 morti al giorno sul luogo di lavoro, ancora pochi sono pienamente consapevoli dei dati reali e della rilevanza drammatica degli infortuni sul lavoro, persino tra gli stessi lavoratori: il 61% della popolazione e il 49% dei lavoratori non sono a conoscenza di tali dati.
Quanto alle retribuzioni, per più di un lavoratore su due (58%) esse sono percepite come inadeguate alla propria mansione/anzianità di servizio. La percezione negativa sale ulteriormente presso i lavoratori dipendenti: tocca il 65% degli impiegati, per arrivare al 75% tra gli operai.
Per tutte queste ragioni, l’UGL, alla cui guida mi ricandido nel prossimo congresso, che si terrà a Roma a fine giugno, proprio sui temi e sugli obiettivi oggetto dell’Indagine presentata oggi e della doppia giornata di confronto organizzata a Roma per celebrare il 1° Maggio 2024, auspica la prosecuzione del tavolo di confronto con il Governo sia per discutere delle politiche industriali sia di quelle occupazionali con l’obiettivo, tra i vari che abbiamo indicato, anche quello di incentivare il “matching” tra domanda e offerta di lavoro.