Il saldo con i paesi extra-Ue è positivo per 5,6 miliardi
Continua a crescere il saldo commerciale italiano con i Paesi extra Ue27, arrivato a toccare i 5,6 miliardi di euro a marzo, contro i 4,2 miliardi dello stesso mese del 2023 (+15,5 miliardi il consuntivo del primo trimestre). Un risultato legato ad una riduzione del deficit energetico, a -4 miliardi di euro dai -6,3 miliardi di marzo 2023, e a un rallentamento dell’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici, a 9,6 miliardi da 10,4 miliardi. Per quanto riguarda i flussi commerciali, a marzo l’Istituto nazionale di statistica ha registrato una contrazione delle esportazioni del 4,5% rispetto a febbraio e un aumento delle importazioni del 3,1%. La debacle delle vendite è legata al 13,8% che ha interessato i beni strumentali, al -5,2% dei beni energetici e al -1% dei beni di consumo non durevoli. Al contrario, beni di consumo durevoli (+14%) e beni intermedi (+0,6%) hanno fornito un contributo positivo. Anche su base annua l’Istat ha registrato una contrazione delle esportazioni verso i paesi esterni all’Unione europea, del 5,7%. A determinare la flessione, in questo caso, sono state le minori vendite di beni intermedi (-10,2%), beni di consumo non durevoli (-9,8%) e beni strumentali (-6,9%). L’analisi sui principali paesi di sbocco delle merci italiane, mostra un calo per le vendite verso quasi tutti i paesi, ad eccezioni di Turchia e paesi OPEC (con rispettivamente un +33,9% ed un +5,8%). Il calo più marcato ha interessato le vendite verso la Cina, con un -26%.