Un 25 aprile all’insegna delle tensioni di piazza. Scontri a Roma e Milano fra manifestanti filo-palestinesi e Brigata ebraica

Mentre il Presidente Sergio Mattarella ha lanciato un messaggio di «unità popolare» e pace, come valori fondanti da riconoscere tutti il 25 Aprile, in realtà questo è stato un anniversario di tensioni, non solo politiche, ma anche di piazza. Anche quest’anno si sono verificate le consuete contrapposizioni tra opposizione e maggioranza, stavolta acuite dal “caso Scurati”, con accuse alla destra di non aver fatto abbastanza per segnare discontinuità con il passato. Accuse rispedite al mittente dal Premier Meloni che ha dichiarato: «Nel giorno in cui l’Italia celebra la Liberazione, che con la fine del fascismo pose le basi per il ritorno della democrazia, ribadiamo la nostra avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari. Quelli di ieri, che hanno oppresso i popoli in Europa e nel mondo, e quelli di oggi, che siamo determinati a contrastare con impegno e coraggio». Concludendo con l’impegno di continuare a «lavorare per difendere la democrazia e per un’Italia finalmente capace di unirsi sul valore della libertà». Le maggiori tensioni, però, sono quelle che si sono verificate nelle piazze, proprio in occasione delle varie celebrazioni per il 25 aprile, ed in particolare nelle città di Roma e di Milano. Nella Capitale ci sono stati scontri nei pressi di Porta San Paolo, dove era allestito il palco dell’Anpi, tra i manifestanti pro Israele e quelli filo-palestinesi. Non solo slogan e insulti, ma anche lanci di pietre e bombe carta, nel contesto di un piazzale Ostiense completamente blindato e presidiato dalle forze dell’ordine, che alla fine sono riuscite a disperdere i manifestanti filo israeliani, mentre il corteo pro Palestina è partito verso il Circo Massimo. Stesso scenario a Milano: all’arrivo della Brigata ebraica in Duomo, dove si teneva l’evento al quale era presente anche lo scrittore Scurati per leggere il suo monologo, ci sono state contrapposizioni con i manifestanti pro Palestina, capaci di impedire l’ascolto dei discorsi che si tenevano sul palco. Nella concitazione è rimasto ferito a un braccio un ragazzo che sfilava in piazza Duomo con la Brigata ebraica, dopo un’aggressione da parte dei militanti pro Palestina. Il bilancio complessivo è stato di dieci denunciati: una donna per oltraggio a pubblico ufficiale, gli altri nove per l’aggressione alla Brigata ebraica, accusati di istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. Una situazione che ricalca quanto sta avvenendo oltreoceano, con le proteste dilaganti nelle università statunitensi, dove le manifestazioni anti-israeliane hanno causato scontri e arresti, con, in alcuni casi, la decisione di proseguire le lezioni da remoto chiudendo gli atenei.