Per Mosca questo «non cambierà la dinamica al fronte»

Gli Stati Uniti «inizieranno a inviare armi e attrezzature all’Ucraina questa settimana». È l’assicurazione che il presidente statunitense, Joe Biden, ha rivolto in un comunicato diffuso dalla Casa Bianca a Kiev dopo che anche il Senato Usa si è espresso a favore degli aiuti all’Ucraina, a Israele e a Taiwan, un pacchetto da complessivi 95 miliardi di dollari. «Firmerò questo disegno di legge e parlerò al popolo americano quando arriverà sulla mia scrivania», ha quindi aggiunto Biden. L’accordo al Congresso è arrivato alla conclusione di un un lungo iter, caratterizzato dai confronti duri tra democratici e repubblicani (un’ala importante del Gop ha spesso manifestato la sua contrarietà al provvedimento). La reazione di Mosca non si è fatta attendere, con il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, che ha ribadito un pensiero già espresso in passato, in situazioni analoghe: l’assistenza che gli Stati Uniti forniranno all’Ucraina non cambierà l’andamento del conflitto. «La situazione sul campo di battaglia è chiara e parla da sola, ma continuiamo a dire che le ulteriori spedizioni di armi, che devono essere già state preparate, non possono cambiare la dinamica al fronte», ha affermato il portavoce del Cremlino. Intanto la Commissione europea ha erogato all’Ucraina la seconda tranche del finanziamento ponte eccezionale nell’ambito dell’Ukraine facility. L’importo è di 1,5 miliardi di euro. «L’Ucraina porta sulle spalle un pesante fardello per tutti noi. Oggi eroghiamo 1,5 miliardi di euro, questo è vitale per mantenere in funzione lo Stato e i servizi mentre si combatte l’aggressore. L’Europa resta unita e risoluta» nel sostegno a Kiev, ha affermato su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.