Ugl: «L’obiettivo è lavorare meglio». Tutte le sigle sono per la contrattazione collettiva
Con le audizioni odierne è iniziato l’iter legislativo delle tre proposte di legge in materia di orario di lavoro, presentate nell’ordine da Fratoianni (Alleanza verdi e sinistra), Conte (Movimento 5 Stelle) e Scotto (Partito democratico). L’obiettivo dichiarato è quello di arrivare ad una riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, approdando a quella che viene definita la settimana corta, vale a dire una riorganizzazione del lavoro su quattro o cinque giorni. Ad essere ascoltati dalla commissione lavoro della Camera, sono stati i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Nel complesso, le posizioni espresse dalle quattro sigle sono molto simili, anche se non mancano delle differenze, pure sostanziali. Tutte le sigle apprezzano l’ipotesi di introdurre una disciplina di sostegno alla contrattazione collettiva, ma sono soprattutto la Cisl e la Ugl a rimarcare la centralità della stessa. Questo perché il sistema produttivo nazionale è molto diverso da larga parte delle realtà delle principali economie europee e non solo. L’Italia si caratterizza per la bassa produttività, per la presenza di piccole e piccolissime imprese e per stipendi che faticano a crescere. In questo senso, soltanto attraverso la contrattazione collettiva si può pensare di cucire un abito adatto per le diverse situazioni. Fra le tre proposte, quella che maggiormente sembra avvicinarsi a questo ragionamento è quella di Scotto.