Nella rilevazione precedente, del 2022, erano il 17,8%

In Italia, dei 1,9 milioni di disoccupati, il 42,4% ha meno di 34 anni. Rispetto a un tasso di disoccupazione generale del 7,5%, quello dei giovani da 18 a 29 anni è del 16,6%. Questi i dati più recenti, relativi al 2023. Il contesto generale è positivo, con oltre 23,77 milioni di persone impiegate, di cui quasi 16 milioni con contratti a tempo indeterminato. Anche per i giovani il tasso di disoccupazione è in diminuzione rispetto al 17,8% del 2022. Quello generazionale resta, però, un problema importante per il mondo del lavoro italiano, con un tasso di occupazione giovanile ancora molto distante rispetto a quello riferito a tutti i lavoratori. Inoltre, persistono differenze consistenti tra Nord e Sud del Paese e tra uomini e donne. Tra le cause della disoccupazione giovanile c’è l’allungamento degli studi e la limitata disponibilità di opportunità lavorative, specie in alcune aree del Paese. I giovani tendono ad essere più selettivi nelle offerte di lavoro mentre vivono con la famiglia, ma diventano più dipendenti da un reddito stabile quando vivono autonomamente. Altro elemento significativo, l’instabilità del lavoro per molti giovani, la gran parte dei quali, quando sono occupati, sono impiegati con contratti a termine. Determinante nella qualità del lavoro giovanile il livello di istruzione. Infine, il dato del declino demografico: negli ultimi 20 anni, le persone nella fascia d’età tra i 18 e i 29 anni si sono ridotte del 15%, ovvero di oltre 1,2 milioni.