La decisione per il «fallimento» del 7 ottobre

Si è dimesso il capo dell’intelligence militare israeliana, Aharon Haliva. «Sabato 7 ottobre 2023 Hamas ha commesso un attacco a sorpresa mortale contro lo Stato di Israele. La divisione di intelligence sotto il mio comando non è stata all’altezza del compito che ci era stato affidato», ha scritto nella lettera di dimissioni Haliva, il quale lascia l’incarico dopo 38 anni di servizio. I media locali non escludono ulteriori cambi ai vertici militari dopo le sue dimissioni. Il leader dell’opposizione israeliana, Yair Lapid, ha invitato il premier Benjamin Netanyahu a prendere esempio dal capo dell’intelligence, sottolineando su X che «avrebbe dovuto fare lo stesso». Intanto la comunità internazionale resta vigile sugli sviluppi delle tensioni in Medio Oriente, soprattutto quelle crescenti con l’Iran dopo la risposta, seppur contenuta, da parte di Israele al precedente attacco lanciato da Teheran. Ma anche in previsione dell’offensiva attesa su Rafah (dove i raid sono già da giorni una realtà), nella Striscia di Gaza, l’apprensione è tanta. Nelle ultime ore, via social, il premier israeliano ha rilanciato proprio le operazioni contro Hamas. «Nei prossimi giorni – l’avvertimento diffuso in un video pubblicato su X – aumenteremo la pressione militare e politica su Hamas perché questo è l’unico modo per liberare i nostri ostaggi e ottenere la vittoria». In questi giorni si è inoltre parlato di possibili sanzioni statunitensi ai danni di unità delle forze israeliane per presunte violazioni dei diritti umani, ipotesi che Israele e in particolare Netanyahu hanno criticato duramente.