Dalle pause e le ferie all’impiego in ore notturne, gli interventi sono a tutto campo
La proposta di legge 142 si presenta, per molti versi, come una sorta di testo unico in materia di orario di lavoro, andando a modificare e a integrare il decreto legislativo 66/2003, che oggi regola la materia. L’articolo 8, ad esempio, fissa le pause di lavoro e il riposo giornaliero, mentre con l’articolo 9 si ribadisce il diritto alle ferie annuali non inferiori a quattro settimane, retribuite secondo quanto stabilito dai Ccnl; si applica anche a coloro che sono impegnati con modalità diverse dal lavoro dipendente. Ai sensi dell’articolo 10, per le attività usuranti, sempre tramite contrattazione, è prevista un’ulteriore riduzione pari ad almeno altre cinque ore settimanali dell’orario normale di lavoro. L’articolo 11 è relativo al lavoro straordinario, il cui ricorso deve essere contenuto. La maggiorazione retributiva non può essere inferiore al 40% della retribuzione del lavoro ordinario e al 50% per festivi o notturni. Ai sensi dell’articolo 12, l’orario di lavoro notturno non può superare le otto ore in media nelle 24. L’articolo 13 indica le limitazioni al lavoro notturno rispetto al singolo lavoratore; sono escluse le donne in stato di gravidanza e fino ad un anno di vita del bambino, mentre non sono obbligate a prestare lavoro notturno la lavoratrice madre o il padre fino a tre anni di vita del bambino, la lavoratrice (o il padre) unico genitore con figlio convivente di meno di 12 anni, la lavoratrice (o il lavoratore) adottiva o affidataria di minore nei primi tre anni dall’ingresso e comunque non oltre il dodicesimo anno di età (in caso di affidamento preadottivo con bambino di età non superiore a sei anni di età e per i primi tre mesi), la lavoratrice o il lavoratore con persona disabile nel nucleo familiare, aderenti a confessioni religiose con divieto di lavoro notturno. Per effetto dell’articolo 19, nella definizione dei piani annuali di lavoro, si deve tener conto della promozione e della partecipazione ai corsi di formazione, aggiornamento professionale e istruzione scolastica.