Ruolo alle parti sociali
La proposta di legge 1505 (Scotto e altri) si compone di un solo articolo, finalizzato a favorire la sottoscrizione di contratti collettivi tra le imprese e le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale per la definizione di modelli organizzativi per la sperimentazione di una progressiva riduzione dell’orario di lavoro, a parità di salario, anche in forma di turni su quattro giorni a settimana. In tal senso, la dotazione del Fondo Nuove Competenze, che assume la denominazione di Fondo Nuove Competenze, Riduzione dell’orario di lavoro e Nuove forme di prestazione lavorativa, è incrementata di 100 milioni per il 2024 e in 200 milioni per il 2025 e il 2026. Ai datori di lavoro (esclusi agricoli e domestici) cui si applicano i contratti collettivi previsti al comma precedente, si applica, per la durata della sperimentazione, in proporzione alla riduzione di orario di lavoro concordata, l’esonero dal versamento dei contributi in misura pari al 30% dei contributi previdenziali dovuti, esclusi i premi e i contributi Inail. La riduzione è del 40% in caso di lavorazione usurante o particolarmente faticosa (dlgs 67/2011 e allegato B della legge 205/2017). È atteso un decreto ministeriale da emanarsi entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge. L’efficacia delle disposizioni è condizionata alle norme Ue, mentre per la copertura si fa riferimento al Fondo di cui all’articolo 1, comma 200, della legge 190/2014 (Fondo esigenze indifferibili).