In vista delle audizioni sul Def, i sindacati e le associazioni datoriali si muovono
Avvicinandosi il momento delle audizioni parlamentari, aumenta il pressing delle parti sociali sul Documento di economia e finanza. Lunedì prossimo è in programma l’intervento in Parlamento del Ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, il quale ribadirà quanto già esplicitato più volte in queste settimane: i nostri conti pubblici sono minati dal Superbonus, i cui effetti nel medio periodo sono stati abbondantemente sottovalutati dall’allora maggioranza Movimento 5Stelle – Partito democratico, a guida di Giuseppe Conte. Numeri alla mano, larga parte del beneficio si è tradotto in uno sconto in fattura, cosa che ha contributo all’aumento dei prezzi dei materiali edili. Nella giornata di venerdì, toccherà, invece, ai rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Cisal e Confsal esprimere la loro opinione sul Def. Le posizioni in campo sono note, come pure l’atteggiamento di chiusura di Cgil e Uil contrapposto al comportamento più responsabile di Cisl e Ugl. Su un punto tutte le sigle sono d’accordo, vale a dire sul rinnovo del taglio del cuneo contributivo sul lavoro dipendente, che la stessa premier Giorgia Meloni ha assicurato di voler garantire. Del resto, il rafforzamento del potere d’acquisto degli stipendi è fondamentale per sostenere l’economia e i consumi, come ribadito pure dal fronte datoriale. Anche Confcommercio, infatti, pone il taglio del cuneo come priorità.