Bes, gli indicatori del benessere migliorano ma… peggiorano in termini di ambiente e sicurezza

Una notizia buona e una meno buona dal Bes dell’Istat, il rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile arrivato all’11° edizione. Secondo quanto rilevato dall’Istituto, infatti, l’andamento recente degli indicatori del Bes è prevalentemente positivo: poco più della metà dei 129 indicatori, per cui è possibile il confronto, sono migliorati rispetto all’anno precedente, il 28,7% è su livelli peggiori e il 17,8% stabile. A discostarsi dal quadro generale, però, sono i domini Ambiente e Sicurezza, dove le dinamiche sono meno positive. Soltanto 4 dei 16 indicatori di “Ambiente” migliorano nell’ultimo anno a fronte dei 7 che peggiorano. Nel dominio “Sicurezza” migliorano soltanto 2 indicatori soggettivi: la percezione di sicurezza, camminando da soli quando è buio, e la presenza di elementi di degrado nella zona in cui si vive. Invece, sono in peggioramento tutti gli indicatori sui reati predatori e la percezione del rischio di criminalità nella zona in cui si vive. L’analisi per genere evidenzia uno svantaggio femminile per 38 degli 88 indicatori disponibili. Gli svantaggi femminili più numerosi si osservano nei domini “Lavoro e conciliazione dei tempi di vita” (sette indicatori su 12) e “Benessere economico” (cinque indicatori su nove). Nell’ultimo anno di riferimento dei dati, il Rapporto delinea una chiara variazione tra le regioni del Centro-nord, su livelli di benessere migliori, e quelle del Mezzogiorno. Nel confronto con l’Europa, i gap maggiori riguardano la bassa intensità lavorativa (9,8% in Italia e 8,3% nell’Ue27) e il rischio di povertà (20,1% in Italia e 16,5% nell’Ue27).