Diplomazie al lavoro. Cina: «Usa svolgano ruolo costruttivo»

La Francia invita i suoi cittadini a evitare viaggi in Israele, Libano, Iran e territori palestinesi. Un allarme analogo lo ha lanciato anche la Russia, così altri paesi come la Germania. La comunità internazionale osserva le tensioni degli ultimi giorni tra Israele e Iran con apprensione e secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, che cita alcune fonti, un attacco di Teheran rivolto al territorio israeliano potrebbe essere atteso in 24-48 ore. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha indetto oggi una riunione di sicurezza. Il capo del Pentagono, Lloyd Austin, ha avuto nelle scorse ore un colloquio telefonico con il ministro della Difesa di Israele, Yoav Gallant, in cui ha assicurato il sostegno statunitense in caso di attacco iraniano. Da parte sua Gallant, è stato poi riferito in una nota, ha confermato che «un attacco diretto dell’Iran comporterà un’appropriata risposta da parte di Israele». Teheran considera la possibilità di attacco a Israele «una difesa legittima, con lo scopo di punire l’aggressore», come ha spiegato in riferimento al raid contro le proprie strutture diplomatiche in Siria il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, durante una telefonata con l’omologa tedesca Annalena Baerbock. Sulla questione si registra anche l’intervento di Pechino, in particolare con il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, il quale ha esortato gli Stati Uniti a «svolgere un ruolo costruttivo» in Medio Oriente nel corso del colloquio telefonico avuto ieri – ha reso noto la portavoce Mao Ning – con il segretario di Stato Usa, Antony Blinken.